Roxy Paine, Crop no. 2-1

Roxy Paine


Roxy Paine è nato a New York nel 1966. Ha studiato al College di Santa Fe (New Mexico) e al Pratt Institute di New York.

Negli anni Novanta partecipa a importanti mostre collettive, come Fever alla galleria Exit Art, Desire and Deception alla galleria Brand Name Damages e Human/Nature al New Museum of Contemporary Art. Nel 1991 tiene la sua prima personale alla Knitting Factory di New York. In quel periodo, il suo interesse per la trasformazione e la traduzione trovava espressione in un linguaggio rigoroso. Il vocabolario di funghi, piante e macchine industriali divenne veicolo delle sue riflessioni sulla produzione meccanizzata e sull’impulso umano a imporre ordine e controllo alle forze creative e naturali. In Drug Ziggurat (1993), ad esempio Paine, manifesta un approccio laborioso a sistemi e categorie: una pila di sostanze psicoattive disposte in ordine gerarchico di potenza, da una base di bevande a base di caffeina e alcolici fino a un vertice di aghi ipodermici e oppiacei. Passa in seguito a una serie, unica nel suo genere, di campi, teche, macchine per produrre arte e dendroidi. Nel 2009 presenta al Metropolitan Museum of Art il monumentale Maelstrom, grande scultura in acciaio inox che evoca il movimento vorticoso di una tempesta.

Più recentemente, Paine ha avviato una nuova riflessione con una serie di Diorami, sculture delle dimensioni di una stanza che propongono “habitat” universali, privi di figure umane. Realizzate a mano in legno d’acero, queste opere rappresentano spazi architettonici come metafore della condizione contemporanea: il bancone di un fast-food, una sala controllo, un ring da wrestling al centro di un grande stadio. In Checkpoint (2014), una comune postazione per i controlli di sicurezza in aeroporto diventa il punto fisso di una quieta contemplazione, un luogo in cui alla pratica banalità si affianca scomodamente l’evocazione di più ampie paure sociali.

Le opere di Paine sono rappresentate in importanti collezioni, come l’Hirshhorn Museum di Washington, D.C., l’Israel Museum di Gerusalemme, il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles (MOCA), il San Francisco Museum of Modern Art e il Whitney Museum of American Art di New York.

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